Abbiamo perso un esempio in questi giorni, uno di quei modelli che tanto mancano al giornalismo e alla comunicazione.
Sergio Zavoli era un giornalista, uno vero, che faceva domande per sapere le cose e per farle capire, che andava in fondo alle storie senza fermarsi alla sensazione, al titolo, alla pancia. In tempi di barbare d’urso e sensazionalismo spicciolo sembra impossibile che la sua voce pacata, il lessico impeccabile e l’ingegno fine ci abbiano accompagnato per un largo tratto di storia della Repubblica.
Le sue inchieste, le sue interviste rimarranno per sempre un esempio vivido di una professione che forse non esiste nemmeno più.
Che la terra ti sia lieve maestro.