Non vivo più in Italia da quasi dieci anni, ma lì ci sono i miei affetti, i miei ricordi e il futuro di quelli che amo, quindi sono preoccupato. Non per il fascismo incombente, gli imbecilli al potere o il livello imbarazzante dei candidati alle elezioni, purtroppo a tutto questo siamo abituati, fu proprio uno dei motivi che mi spinse a lasciare il mio amato Paese, e, anche se in dieci anni le cose non sono migliorate, le facce, i concetti, le imbecillità non sono nemmeno peggiorate troppo, sono sempre le stesse.
Quello che mi preoccupa non è tanto la biondina con la spranga, ma affrontare i prossimi mesi senza competenza, senza dignità. Anche se ovviamente i vari utili idioti prezzolati nei loro comizi non ne parlano, il mondo è sull’orlo di una rivoluzione economica, politica e sociale di livello epocale. Cento anni fa, che non sono poi molti, ci trovavamo nella stessa situazione, con la differenza che allora l’Europa era il centro del mondo.
Oggi, siamo culturalmente pressoché estinti e presto lo saremo anche fisicamente perché non abbiamo gli strumenti etici, tecnici, ma soprattutto economici per gestire il fiume di sterco che sta per pioverci addosso. Per chi non l’avesse capito, il passo ucraino è l’ennesimo atto di un piano longevo e ben elaborato per cambiare gli equilibri mondiali e soprattutto per mutare il modello e la valuta di riferimento. Gli Stati Uniti non sembrano in grado di fermare il loro declino, ma sono perfettamente capaci di trascinarci con loro nel limbo degli expotenti che presto saranno impotenti del tutto.
Anche stavolta, temo che rimarremo a guardare alzando le mani, cosa che alla nostra generazione riesce benissimo, l’importante è avere qualcuno a cui dare la colpa e in Italia i candidati, almeno per questo, non mancano. Buon autunno.
E già, proprio così…