Racconto di Capodanno 2012

Se solo avesse saputo prima che sarebbe andata di nuovo così, probabilmente Stella non avrebbe bevuto tutto il succo d’ananas quella sera e avrebbe detto sì a quel rompipalle di Paolo che voleva portarla alla pizzeria Miramare con gli altri, come ogni anno.

Invece aveva sperato fino all’ultimo che il maledetto telefono avrebbe squillato e la serata sarebbe diventata scintillante e fantastica come in un film di Hollywood ma niente. Erano già le dieci ormai e tutti erano già a cena con le bottiglie in fresco e le mutande rosse addosso.

Versò l’ultimo bicchiere di succo d’ananas rimasto e risedette sul divano, la radio mandava un vecchio pezzo di Fats Domino che lei nemmeno sapeva chi era ma le faceva dondolare la testa e aumentava ancora di più la voglia di essere felice che non riusciva a togliersi di dosso.

Il telefono era sul tavolino davanti al divano e la tv accesa ma senza volume, giusto per vedere l’ora e capire quanto manca per festeggiare l’ennesimo capodanno così e questa volta non avrebbe nemmeno potuto dare la colpa a Paolo che di sicuro se la stava spassando più di lei in quella pizzeria di quart’ordine.

Stella aspetta, anche l’ultimo bicchiere di succo è finito, e mentre tira su le gambe e si accoccola nella coperta si chiede perché non succeda proprio nulla, perché il destino non bussi alla porta e tanto meno le telefoni. La tv dice che manca solo mezzo’ora a mezzanotte e la voglia di felicità non accenna a spegnersi mentre le canzoni alla radio si fanno più movimentate.

Decide di chiudere un po’ gli occhi e aspettare la felicità così, avvolta in una coperta con gli occhi chiusi, le sembra una buona posizione per convincerla a venire. Le basterebbe poco in fondo, una telefonata, un’auto che viene a prenderla e qualche ora con qualcuno che ama e che si ricorda di amarla.

Sullo schermo scatta la mezzanotte mentre Stella ancora aspetta con gli occhi chiusi, poi  l’infermiera la scrolla nel solito modo sgraziato, è ancora più incazzata stasera perché le tocca lavorare a copodanno. Dice: “Stasera festa, puoi prendere le pastiglie con un po’ di prosecco.” Appoggia un bicchiere di plastica e le pastiglie sul tavolo. “Se quando torno non le hai prese mi arrabbio. Ah, buon anno.”

Stella non ha nemmeno aperto gli occhi, è sempre ferma lì ad aspettare, mentre in tv i vip ballano e in radio c’è il solito pezzo di John Lennon. Alla fine apre gli occhi, prende le pastiglie e annusa il prosecco, arriccia il naso e riappoggia il bicchiere. Forse l’anno prossimo andrà di nuovo in pizzeria con gli altri dell’ospizio, così Paolo sarà contento.

4 pensieri su “Racconto di Capodanno 2012

  1. Che i tuoi racconti siano sempre veri, opportuni, ironici………..non stupisce.
    Che io ti dica queste cose in chat forse un po’ di più. Love frate. Bose

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