“Corrado fermati. Dammi retta, non si fa così.”
“Ma io ho sempre fatto così.”
“Appunto, hai sempre sbagliato allora.”
“Va bene, va bene. Allora fai tu, dai, avanti.”
“Innanzitutto il cric va dove ci sono le freccine. Vedi?”
Corrado si piega, vede il piccolo segno sulla carrozzeria e concede un “Ah.” di approvazione.
Alba infila il cric, comincia a girare e, finalmente, l’auto si alza da terra. “Oook, ora passami la chiave per i bulloni.” dice.
“No, no, scusa, è troppo imbarazzante. Devo cambiarla io la gomma.”
Alba si guarda intorno, sono sulla provinciale tra Sale e Pieve del Cairo, praticamente la luna è più trafficata. “E chi ti vede?” chiede.
“Ma cosa c’entra è una cosa mia, se comincio a farti cambiare le gomme, la mia vis mascolina si abbatte.”
“Ahhh, capisco. Allora ok, vieni, fai tu.”
Corrado, soddisfatto, si sfrega le mani e si accovaccia: “Oh finalmente, innanzitutto diamo ancora un bel gi… Ahhh!!!” Corrado salta in piedi tenendosi la mano.
“Che c’e, che succede!?!?” urla Alba.
“Cazzo ho sfregato le nocche sull’asfalto! Ahhh che dolore!”
“Fai vedere, dai.” Corrado le porge la mano e volta la testa con gli occhi chiusi.
“Ahi” dice Alba “Chissà che male, povero.”.
Corrado finge indifferenza: “Dai, dai fa niente, dammi un fazzoletto che me lo lego.”
“Ma sei sicuro che non vuoi che faccia io?”
“Sì, ci manca solo che io stia qui a tenermi la mano e piagnucolare, mentre tu cambi la gomma.”
“Ah già, la vis mascolina…”
“Proprio. Certo, se avessi alzato il crick abbastanza…”
“Ma secondo me era giusto, se la ruota non tocca terra, poi…”
“Ah ma allora vuoi sapere tutto tu. Ho cambiato un sacco di gomme, cosa credi?”
“Ok, ok, tieni il fazzoletto.”
“Uhm, grazie.” Corrado si lega il cencio intorno alla mano, si accovaccia di nuovo e ordina: “Chiave” sospendendo la mano ferita a mezz’aria.
Alba gliela appoggia sul palmo, Corrado urla: “Ahi! Cazzo fai piano no, son ferito.”
“Ma ho fatto piano, poi è dall’altra parte…”
“Cosa c’entra, dolore riflesso. Se mi vuoi sabotare, dillo.”
“Ma io, veramente…”
Corrado infila la chiave nel bullone più alto, poi si alza, pronto a svitarlo a colpi di tallone. “Pronti?” dice soddisfatto, caricando al massimo il calcio svitatore.
Alba prova a dire: “Guarda che se la ruota non tocca terr…” ma è troppo tardi. Il tallone colpisce violentemente la chiave, la ruota gira e Corrado finisce in terra, supino, picchiando la testa sull’asfalto.
Un camionista che procede nell’altro senso vede tutta la scena.
Ambra si avvicina premurosa a Corrado: “Amore! Io ho provato…”.
Lui si alza a sedere, massaggiandosi la nuca con la mano ferita: “Ma come cazzo lo metti sto crick?” urla inviperito.
Alba si alza. Il camionista si è fermato, abbassa il finestrino e urla: “Bisogno di aiuto?”
Corrado stringe le palpebre e mormora: “Ignoralo.”.
Alba si china per sentire meglio.
“Ignoralo, ho detto!”
“Solo se lasci fare a me.”
“Ma no, no, no. La mia vis…”
“Ok, ok, ci penso io.” Alba attraversa e si avvicina al finestrino abbassato. Corrado finalmente si volta, appena in tempo per vedere Alba girare intorno alla motrice e salire sul camion lato passeggero. A quel punto, Corrado si alza, corre al camion, le batte al finestrino e bestemmia perché lo fa con la mano ferita. Alba lo guarda dall’alto, abbassa il finestrino, indica il camionista e dice: “Vis mascolina.”. Rialza il finestrino e il camion riparte.