Ci sono notizie che le leggi e ti viene da dire adesso basta. E bisogna dire che in Italia capita spesso. L’ultima in ordine di tempo è la ormai famosa diatriba lanciata, finalmente, dal PD che riguarda la proposta di pensionare i professori universitari a 65 anni aniziché ai 72 attuali.
La cosa ridicola è che hanno pure il coraggio di lamentarsi, di parlare di rottamazione. Credo che sia venuta l’ora di smetterla col fair play e dire una volta per tutta che sti vecchi ci hanno rotto. Abbiamo la classe dirigente più vecchia d’Europa e non di vecchi normali ma di ultrasettantenni che si autoproclamano giovani, di sessantenni che ancora aspirano a diventare abbastanza grandi per avere una possibilità.
Mentre in Inghilterra, Spagna e Stati Uniti la generazione a cui spetta il potere lo detiene, qui da noi dire a un settantenne che è vecchio e dovrebbe andarsene a casa a curare i nipoti sembra un insulto.
Quindi credo che il professor Pirani e tutti i nati negli anni venti, trenta e quaranta dovrebbero avere la decenza di smetterla di lavorare e di mantenere con la loro presenza il Paese in un arretatrezza tecnologica, linguistica e culturale che non può che nuocere alla competitività e alla crescita.
Ben detto….largo ai giovani! Anche perchè l’età media si alza sempre di più e il rischio e di tenersi questa gente fino alla fine del mondo!!!!!