Direttamente dal 2010, il primo post leggi che ti passa, Enjoy…
Potrebbe essere la tristezza, o lo scazzo ma anche la fame, il sorriso, la voglia. Non è detto che sia una cosa buona quindi, ma certo è che leggere ti fa passare qualcosa, cosa non è poi tanto importante.
Leggi che ti passa è lo spazio di Blogaround dove tento di segnalare libri o stralci di opere che tutti dovrebbero aver letto nella vita, almeno secondo me…
Visti i tempi, la prima Opera che vi sottopongo è la poesia Valore, di Erri De Luca. Enjoy.
Valore
Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario,
la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varrà più niente e quello che oggi
vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere
in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordarsi di che.
Considero valore sapere in una stanza dov’è il nord, qual è il nome
del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca,
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l’uso del verbo amare e l’ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto
Erri De Luca
Letta dall’autore qui.
Comprare il libro qui.
Giunta qui via qb. Porta migliore non potevo aprire: questa poesia di Erri De Luca è un gioiello (come quasi tutto ciò che dalla mente e dalla sensibilità di quell’uomo venga misericordiosamente prodotto). Approvo entusiasticamente la rubrica del venerdì e attendo aggiornamenti (a me con la lettura non passa quasi nulla e direi che leggo forsennatamente proprio per questo, per non ‘stonarmi’, per rimanere centrata e quanto più possibile vigile e attenta, per non soccombere a certo ottundimento in cui mi pare si voglia farci vivere). Saluti
cercheremo di non deluderti Duck e di non farti passare nulla… a presto
ho letto ‘Valore’ e mi è passata, la malavoglia del venerdì
ciao
..opposti, forse, uniti da un desiderio di amore:
“…Il corpo morbido e pieno dei neonati, il petto e il capo delle donne, le pieghe delle loro vesti, il loro stile mentre attraversiamo la strada, la loro sagoma dall’alto in basso,
il nuotatore nudo in piscina, visto mentre nuota attraverso il trasparente verde brillo, o fa il morto e dondola silenziosamente avanti e indietro sul sollevarsi dell’acqua,
il piegarsi ritmico dei rematori sulle barche, il cavaliere sulla sua sella,
ragazze, madri, massaie che fanno le loro faccende,
il gruppo dei manovali seduti a mezzogiorno con le loro gamelle aperte, e le mogli che aspettano, la donna che calma un bambino, la figlia del fattore nel giardino o nel prato,
il giovane che sarchia il granoturco, il cocchiere che guida i sei cavalli della sua slitta tra la folla, la lotta dei lottatori, due apprendisti, sviluppati, vigorosi, di buona indole, nati lì, su uno spiazzo vuoto al tramonto dopo il lavoro,
gettati a terra giacche e cappelli, l’abbraccio di amore e di resistenza, la presa sopra la vita e sotto la vita, i capelli scompigliati che scendono sugli occhi e li accecano;
la marcia dei pompieri nella loro uniforme, il gioco dei muscoli mascolini attraverso i pantaloni puliti e le cinture,
il lento ritorno dall’incendio, la pausa quando la campana riprende all’improvviso a suonare, il loro tendere l’orecchio all’allarme,
le naturali perfette varie attitudini, la testa piegata, il collo curvo e il contare;
cose simili io amo – io mi abbandono, passo liberamente, sono al seno della madre con il neonato, nuoto con i nuotatori, lotto con i lottatori, marcio in fila con i pompieri, e mi fermo, ascolto, conto. ..”
da Canto il Corppo Elettrico, Walt Whitman
adoro il vecchio Walt. Grazie